Sempre palestra...
- Ma che diavolo…
Uman fu l’ultimo a immergere i piedi nella sostanza viscida che ricopriva il pavimento.
- Sembra di camminare su un’enorme bulwen glassato.
Uman osservò Eron. “Anche le battutine, ora”.
Kel era distante qualche passo dai due. Procedeva cautamente, facendosi avvolgere dall’oscurità, d’altronde non aveva bisogno di alcuna luce.
Eron fece apparire una piccola sfera luminosa sul palmo della mano, che lentamente diffuse una luminosità rossastra. Non si vedeva null’altro che una sostanza gelatinosa verdastra su quello che avrebbe dovuto essere il pavimento. Il rossore si disperdeva verso l’alto, senza raggiungere il soffitto. Null’altro. Pareti, corridoi, porte… buio pesto.
Uman lasciò il cavo di plastacciaio che aveva inconsapevolmente continuato a tenere stretto. Mosse cautamente i primi passi, in direzione di Kel.
- Alore, questa me la paghi.
Eron lo affiancò.
- Sembra il sistema fognario.
- Speriamo che sia il sistema fognario.
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